Come non farsi bocciare a scuola by Matteo Rampin & Farida Monduzzi

Come non farsi bocciare a scuola by Matteo Rampin & Farida Monduzzi

autore:Matteo Rampin & Farida Monduzzi [Rampin, Matteo & Monduzzi, Farida]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani
pubblicato: 2014-05-05T22:00:00+00:00


Libri: guida alla manutenzione

La sottolineatura è una scienza. Una volta si sottolineava rigorosamente a matita: nessuno avrebbe osato segnare una pagina con inchiostro indelebile, perché i libri erano considerati quasi sacri, nonché rivendibili alla bisogna. Oggi si sottolinea con qualsiasi cosa, e del resto chi fabbrica i libri, a volte, sembra fare di tutto per impedire che si sottolinei con la matita: la carta attuale, infatti, è stata chiaramente progettata da ingegneri chimici del Pentagono lautamente pagati per renderla non fotocopiabile e repellente alla matita, la quale scivola sulla superficie traslucida senza lasciare traccia del suo passaggio, a meno di non volerla usare come un punteruolo. Naturalmente, in questo modo, sarete costretti a usare penne, pennarelli e altre diavolerie indelebili, e i libri non potranno più essere agevolmente spacciati come nuovi e rivenduti. Che l’abbiamo fatto apposta? Deve esistere una potentissima lobby degli editori di testi scolastici, la stessa che ha inserito microfibre di titanio nella carta al puro scopo di far pesare i libri il doppio di quello che ci si aspetterebbe sulla base delle proprietà fisico-chimiche della carta. Tra l’altro, avete notato come i libri, una volta riuniti nello zaino, raggiungano un peso complessivo che è superiore alla somma dei loro singoli pesi? Nessuno sa come sia possibile. È certo, però, che la lobby degli editori scolastici è in combutta con quella degli ortopedici: scoliosi e altre infermità sono in agguato per tutti gli studenti che, vergognandosi di usare lo zaino-trolley, si ostinano ad arrancare sotto il peso di un equipaggiamento da truppe di montagna.

Dicevamo del sottolineare. Alcuni evidenziano solo le cose importanti, altri sottolineano tutto tranne le cose importanti, c’è chi passa l’evidenziatore sull’intero testo coprendone ogni riga, e solo in un secondo momento passa a leggere per accertarsi che cosa abbia coperto di uno strato uniforme di vernice fluorescente. (Non abbiamo ancora incontrato qualcuno che colori solo le quattro aree bianche che circondano il testo scritto, ma una volta ci siamo andati vicini: abbiamo osservato una coppia di trentenni che mangiava solo il bordo della pizza, lasciando il resto nel piatto.) C’è chi sottolinea qua e là, a caso, all’unico scopo di depistare eventuali adulti che volessero verificare se lo studente studi davvero.

Alcuni libri, dopo essere passati sotto le attenzioni del loro padrone, sembrano campi di battaglia. Altri sono immacolati come se non fossero mai stati aperti (eventualità peraltro da non escludere); questi esemplari, tra l’altro, si prestano meglio a essere rivenduti usati, e talora possono essere spacciati per nuovi; può darsi che qualche libro su cui avete studiato sia appartenuto a questa categoria; conosciamo librai dall’animo ignobile che incitano gli studenti più scaltri ad astenersi dall’uso dei libri, allo scopo di impossessarsene alla fine dell’anno (in qualsiasi modo questo si sia concluso) acquistandoli a prezzo ridotto e rivendendoli poi a prezzo intero. È inutile, infatti, dovendo ripetere l’anno, tenere i libri: si sa che questi, in una data classe, cambiano annualmente. Ed è inutile lamentarsene: studiereste storia, geografia o letteratura su un testo che ignori



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